Riconoscere gli “indizi” di una crisi d’impresa prima che diventino “prove” nel bilancio
Con il d.lgs. 147/2020 le imprese sono tenute a considerare con metodo sistematico il proprio stato di salute economico-finanziario.
Perché questa nuova legge – per altro in un momento delicato per il dopo Covid – può rappresentare un’opportunità, anzi una doppia opportunità?
A nostro avviso i vantaggi che potranno scaturire sono due:
- maggiore robustezza del tessuto produttivo nazionale, grazie all’effetto deterrente – ancora prima di quello sanzionatorio – che ogni legge genera naturalmente.
- miglioramento delle pratiche manageriali per le imprese che, nella novità legislativa, vedono anche l’opportunità di evolvere e migliorare le proprie performance.
Sul secondo punto è incentrato l’approfondimento di questo articolo.
Come migliorare le pratiche manageriali di un’impresa
Secondo quanto previsto nel testo della legge, l’imprenditore che opera in forma societaria collettiva ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura ed alle dimensioni dell’impresa anche in funzione della rilevazione tempestiva di una possibile situazione di crisi e della perdita della continuità aziendale.
Si parla implicitamente d’uso efficace e intelligente delle tecnologie digitali, indispensabile per allestire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato che certamente non gravi sull’efficienza aziendale, andando paradossalmente contro gli scopi stessi della nuova legge.
Un sistema digitale che faccia uso dei dati già presenti in azienda, alimentati dai vari sistemi informativi in uso, restituendo le informazioni richieste dal legislatore. Un automatismo che dai dati esistenti generi informazioni preziose e utili per la direzione, il management e il personale.
Una rassicurazione, non occorrono invenzioni: lo strumento evocato dalla legge, esiste, anche se denominato in diverse maniere come, ad esempio, sistema di supporto decisionale, sistema di business intelligence o cruscotto aziendale. Di seguito useremo la denominazione cruscotto aziendale.
Prima di investire sul nuovo cruscotto aziendale personalizzato sulla propria impresa, uno degli aspetti più importanti da segnalare sta nella scelta del partner tecnologico più pronto tecnicamente, dotato di esperienze pregresse in quest’ambito del software e, se possibile, già a conoscenza e quindi competente su questa importante novità legislativa.
Il vero scopo della nuova legge sulla crisi d’impresa
A nostro avviso il legislatore mira a mettere in condizione le imprese di intercettare, con sufficiente tempismo, gli indizi che possono portare – col trascorrere del tempo – ad una crisi aziendale, solo successivamente confermata dalle prove, spesso tardivamente visibili sul bilancio aziendale.
In soldoni un cruscotto aziendale mira ad intercettare gli indizi, molto prima che diventino prove sul bilancio aziendale.
Gli indizi di una crisi
Entrando nel merito, quali possono essere questi indizi? Si tratta solo di dinamiche prettamente economiche o finanziarie? Cosa succede ad un’impresa prima di ritrovarsi con indicatori economici fuori controllo? È possibile riconoscere le condizioni in cui un’impresa può arrivare a situazioni di rischio?
Gli indizi di una crisi possono sicuramente essere di natura economico-finanziaria, come segnalato dalla nuova legge. Pensiamo ad esempio agli indicatori sulla cassa, all’uso dei fidi bancari e alla mole di crediti inesigibili. Tuttavia, monitorare solo questi fenomeni, seppur usando un cruscotto aziendale agile e ben integrato, potrebbe essere utile ma non sufficiente.
L’innovazione, per l’impresa che vede un’opportunità nella novità legislativa, sta nella volontà di rilevare dinamiche aziendali più ampie del solo campo economico-finanziario.
Oltre gli indizi per allargare la visuale
Dunque, con gli indicatori di un cruscotto aziendale possiamo monitorare eventuali indizi di crisi e accorgerci delle condizioni aziendali che ne potrebbero far emergere. Seguono alcuni esempi di indicatori reali:
Selezione dei clienti: spesso iniziare ad operare per un nuovo cliente può significare assumersi un rischio aziendale importante, che può essere però mitigato dall’integrazione, nel nostro cruscotto aziendale, di informazioni preziose sulla credibilità finanziaria del nostro cliente potenziale.
Indicatori d’esempio: rating medio portfolio clienti, rating medio ultimi clienti acquisiti.
Soddisfazione dei clienti: cosa può succedere ad un’impresa che inconsapevolmente diminuisce la qualità dei propri prodotti o servizi? Una dinamica che fortunatamente è possibile monitorare, condividendo gli indicatori tra direzione, management e personale addetto al controllo qualità.
Indicatori d’esempio: qualità percepita dal cliente, qualità dei processi produttivi.
Segmentazione dei clienti: se esiste già una segmentazione dei clienti, utile per sapere chi sono i più fidelizzati e quelli per cui invece occorre un’azione tempestiva, aumentano i primi e diminuiscono i secondi? O viceversa?
Indicatori d’esempio: numero clienti fidelizzati, numero di clienti su cui agire.
Analisi della pipeline commerciale: il deterioramento della pipeline commerciale (il numero e il valore delle potenziali vendite) genera in cascata la diminuzione delle vendite, delle commesse di produzione, del fatturato e dunque degli incassi, ovvero un problema economico-finanziario sulla cassa.
Indicatori d’esempio: Volume delle offerte aperte, numero delle offerte perse.
Innovazione: la capacità di produrre innovazione in azienda, che spesso ne determina il successo a medio/lungo termine, deriva dalle condizioni che vengono allestite e mantenute vive nell’organizzazione.
Indicatori d’esempio: numero proposte di miglioramento, iniziative di ricerca e sviluppo.
Clima aziendale: Vision e mission aziendale, senza un reale coinvolgimento delle persone che animano l’impresa, rappresentano soltanto un manifesto, per altro irraggiungibile senza la loro reale e umana soddisfazione, sul lavoro quotidiano.
Indicatori d’esempio: coinvolgimento persone sulla vision, benessere umano delle persone.
Industria 4.0: quando l’integrazione tra produzione e impresa avviene con tutti i crismi del paradigma 4.0, il cruscotto aziendale contiene indicatori strategici sui processi produttivi, fino ad arrivare a funzioni predittive su ciò che può accadere nell’immediato futuro.
Indicatori d’esempio: manutenzione predittiva impianti, efficienza processi produttivi.
Si tratta di alcuni esempi, ben sapendo che ogni impresa è unica e necessita dei propri specifici indicatori. Lo scopo è allargare l’orizzonte, mettendo in luce l’opportunità che esiste oltre la nuova legge 147/2020 sulla crisi d’impresa, di cui si parla poco purtroppo, che potrebbe rappresentare un driver importante per il rilancio del tessuto produttivo del nostro paese. È possibile fare di necessità, virtù, ovvero investire a favore del benessere della prossima generazione.
Fonti: